15° Festa della Frontiera

In un antico fontanile, sul vecchio confine tra lo stato Pontificio e quello Borbonico, l’Associazione LA FRONTIERA da quindici anni vi riporta in quelle atmosfere di fine ‘800 che vedevano eserciti contrapposti e storie di briganti che davano battaglia all’esercito Piemontese. Tempi in cui gesti semplici, fatica e gioia scandivano lo stare insieme quotidiano, tipico della cultura contadina Ciociara.

Entrambe le sere: Piccola fattoria con mucche, maiali, capre e cavalli. Lavorazione tipica delle “Marzelline”, dalla mungitura alla degustazione. Forno tradizionale con cottura del pane.
Antichi mestieri e artigianato. Proiezioni. Storia, tradizioni, prodotti locali, canti popolari, organetti e zampogne… vi aspettano in un piccolo villaggio, ricostruito nei pressi di un vecchio fontanile, per una serata fuori dal comune e ricca di sane emozioni.

Sabato 17 Agosto
Dalle 20,00 – Zuppa di pane con verdure, Spezzatino con peperoni e Vino Rosso

Domenica 18 Agosto
Dalle 20,00 – Laina con ceci, Capra al sugo, Vino Rosso

Tutto nacque così

Una sera di estate del 2005, dei vicini di contrada si incontrarono:

“…Certo sarebbe bello organizzare qualcosa,..giu alle fontane…”
-“…essi’ , se pensi, da quanti secoli la gente ci prende l’acqua e ci abbevera gli animali…”
-“voi non lo sapete, ma li ci passa pure il vecchio confine tra lo stato Pontificio e quello Borbonico”
-“…io sapevo che ci stavano i briganti…e ci si fermavano ad abbeverare quelli della transumanza”
-“…mica solo le pecore ci si fermarono, pare pure Garibaldi”

Dopo una buona cena, e diverse bottiglie di vino…non credetti neanche ad una di quelle parole, ma alcuni giorni dopo feci una ricerca…era tutto vero.

Alle Cavatelle e più precisamente alla “fontana” esiste una linea invisibile che attraversa l’Italia, dal Tirreno all’Adriatico, il vecchio confine tra lo stato Pontificio e quello Borbonico, scenario naturale che nella seconda metà del 1800 vedeva eserciti contrapposti, storie di briganti, cavalcate di uomini illustri e Santi , mandrie in transumanza, sulla vecchia Castro – Pastena si fermavano ad abbeverare e fa riposare gli animali stanchi dal lungo viaggio e infine tutte le generazioni che da secoli prendevano e prendono tutt’ora un’acqua sempre fresca e salutare.
A testimonianza di quanto detto, vicino la “Fontana”, vi è un “cippo”, più precisamente il numero 95 dei 649 posti lungo tutto il confine.
Dai documenti dell’epoca, si viene a conoscenza che i “cippi” posizionati sul territorio pastenese (attualmente delimitano il confine Castro/Pastena), ebbero un costo in moneta o meglio in “ducati”,piu elevato del 24% rispetto ad altri paesi limitrofi , a causa del territorio più impervio e per le difficolta di estrazione della pietra.